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Mezzo da sbarco
LCM
Obice da 105/22
Tank medium M4
Chevrolet CGT
Willys Model MB
Fiat TL 37
Carro armato leggero
Cannone da campo
Antiaerea Quadrinata cal.12.7
Aereo Skipper
Aereo Skipper
Truppe Alpine Tedesche
Ospedale da campo
Moto Guzzi

Un parco musei unico in Europa dove la cultura affascina, coinvolge e diverte. Un percorso espositivo articolato in 14 padiglioni tematici, tra effetti speciali, ricostruzioni e ambientazioni scenografiche, per un indimenticabile viaggio nel tempo .

Mezzi Militari
Parlare di veicoli militari riporta immediatamente alla mente gli orrori e le distruzioni della guerra e, facilmente, induce a collocare in un settore abbastanza estremista chi tenta un tale discorso.
E' però innegabile che l'Umanità ha approfondito in molti campi le proprie conoscenze e affinato le proprie tecniche anche sotto la spinta di avvenimenti drammatici come la guerra, in cui sono in gioco valori altissimi come la vita dell'uomo.
E' l’unico padiglione che non presenta le ambientazioni tipiche degli altri del museo. La collezione esposta comprende veicoli e mezzi di ogni tipo: corazzati, semoventi, autoblindo, anfibi, jeep, half-track, rimorchi, autocarri di ogni tipo e in ogni versione, perlopiù di costruzione italiana, americana, inglese e canadese.
Gran parte dei mezzi viene spesso utilizzata per riprese cinematografiche e televisive di grande successo.
Nel particolare vediamo un’immagine di un mezzo, un carro armato Sherman, che sembra essere un vero e proprio portafortuna per i registi che lo hanno scritturato.

La nostra "star di ferro" ha partecipato alle riprese del film vincitore di nove premi Oscar nel 1997 "Il Paziente Inglese" ed è stato protagonista evocato nella storia e protagonista finale del film di Roberto Benigni "La vita è bella" vincitore del festival di Cannes nel 1998, di tre premi Oscar nel 1999

Sbarco di Anzio
Il primo padiglione è quello dedicato allo Sbarco di Anzio dove, grazie ad alcuni diorami a grandezza naturale, con efficacissimi effetti sonori, si rivivono i principali episodi che si verificarono in quel fronte, dalle concitate fasi dello sbarco degli angloamericani avvenuto il 22 gennaio 1944, ai primi scontri con le difese tedesche, organizzate intorno la testa di sbarco.Soldati senza volto e civili sfollati, mostrati nell’atto di abbandonare le proprie case, evocano la drammaticità di quei giorni di guerra.
Veicoli militari da collezione come anfibi, Jeep, motociclette, autocarri, autoblindo sono protagonisti delle scene.
Occupa una sezione del padiglione "Skipper" il caccia americano Curtiss P40L finito in mare mentre era in missione sul fronte di Anzio. L’aereo fu recuperato nel litorale di Latina nel gennaio ’98 e restaurato dopo alcuni mesi passati immerso in una di vasca di desalinizzazione.
Il suo pilota, oggi settantacinquenne, è stato rintracciato in America e nel settembre del ’98, in occasione di una grande festa appositamente organizzata, ha potuto rivedere l’aereo, offrendo una straordinaria testimonianza.

Battaglia di Cassino
Questo padiglione rappresenta uno dei fronti più duri e cruenti della seconda guerra mondiale.
Cassino fu anche chiamata la "Stalingrado d’Italia" per l’enorme costo di vite umane e per la caparbia difesa tedesca, capace di respingere con pochi uomini intere divisioni nemiche.
I diorami raffigurano, in varie situazioni, alcuni reparti, sia tedeschi che alleati, che coraggiosamente hanno combattuto su questo fronte.
Da una colonna di mezzi impanati nel fango si passa al freddo di una trincea; da un accampamento di fortuna ad un ospedale da campo; da una postazione radio
Carristi, truppe alpine e paracadutisti tedeschi; fanti britannici, G.I. americani, truppe marocchine ed algerine; indiani, canadesi e polacchi sono i testimoni silenziosi delle difficoltà, degli scontri feroci e delle distruzioni che la guerra causò intorno a Cassino.
Da una colonna di mezzi impanati nel fango si passa al freddo di una trincea; da un accampamento di fortuna ad un ospedale da campo; da una postazione radio all’impressionante effetto scenico della distruzione dell’Abbazia di Montecassino, fino ad arrivare al 4 giugno 1944 quando, dopo mesi di battaglie, le truppe alleate entrano a Roma.







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