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Nel 1919 Giuseppe Polli ideò la costruzione del casinò
"Il paradiso sul mare" destinato allo svago dei nobili frequentatori
della città. La costruzione del complesso fu affidata all'Architetto
Bazzani, iniziata nel 1919 tra l'entusiasmo generale, nel 1924 era già
terminata. L'edificio, in stile liberty, ha un atrio di forma semiellittica,
sostenuto da sei colonne grigie con capitelli poggiati sul travertino
bianco. Due sale da gioco, entrambe di forma circolare, hanno il soffitto
sorretto da dieci pilastri con affreschi del Tosatto; la prima sala
con scene di ninfe danzanti. Dal salone Primavera si accede su un ampio
terrazzo, la balconata è adornata da sei statue, di qui quattro
femminili
(Estate-Primavera-Industria-Commercio) e due maschili (Autunno-Inverno).
Al piano di sotto si trova il salone da pranzo in toni di bianco e grigi
con stucchi di avorio, la pista da ballo circolare delineata da dieci
colonne in stile ionico. Affresco di genere carnevalesco e lampadari
di Boemia come nelle due sale da gioco. L'inaugurazione ebbe luogo con
fasto solenne, ma la cosa non piacque a Papa Pio X il quale ne promesse
la chiusura non potendo tollerare che a due passi dal cuore della cristianità
sorgesse e fosse attivo un luogo aperto al vizio. Ora proprietà
del comune di Anzio è adibita a sede di una
scuola alberghiera. Federico Fellini lo volle nel film "Amarcord",
allestendolo a Grand Hotel di Rimini. Alberto Sordi e Monica Vitti ballarono
nelle sue sale sul set di "Polvere di Stelle". Per vedere
gli splendidi interni bisogna aspettare le uniche manifestazioni che
il comune organizza soprattutto in estate.
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